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ITALIA

AWORLD, il blog di AWOM

Noi

Ci siamo ritrovati lì, attorno al tavolo della nostra sala riunioni, partendo dagli elementi che avevamo in mano fino a quel momento.
Un logo nuovo progettato e realizzato l’estate scorsa, un parziale re-naming dell’agenzia - da Agency Wom a AWOM -, un nuovo sito web. La newsletter, per essere più vicini ai nostri clienti “storici”, a chi lo è diventato nel frattempo, a chi voleva semplicemente conoscerci perché “nella vita non si sa mai…”. :)
Quel “word of mouth” - cioè il “passaparola” - che abbiamo nel nome ci ha portati, negli anni, a un cammino e a una evoluzione costanti, costruendo tante relazioni e ottenendo anche numerose soddisfazioni.

Ma un pensiero ci ha letteralmente acchiappato la mente. Cioè che tutto questo “non ci bastava”.
Che volevamo metterci ancora di più in gioco, facendo un altro passo sia verso chi ci conosceva, sia verso chi stava imparando a conoscerci (o ci avrebbe conosciuto).
Oltre a quello che già avevamo, cos’altro avremmo potuto implementare per comunicare “cosa siamo”, ma soprattutto “chi”?
La risposta è stata quasi immediata: un blog.

Il momento dello switch: nasce AWORLD

Nella vita di un’agenzia succede spesso una cosa: si lavora tantissimo per gli altri, dimenticandosi in parte di sé stessi. Volendo fare un esempio, è un po’ la storia del calzolaio che va in giro con le scarpe rotte, conosciuta in qualsiasi parte d’Italia con le sue varie declinazioni (dallo “scarper” del dialetto veneto allo “scarpàro” dell’accento siciliano). Intendiamoci, “nessuno di noi è stato maltrattato o ha girato con le scarpe bucate in agenzia durante la realizzazione di quest’articolo… :)”, però è vero che a volte si perde un po’ di vista il proprio centro.

Si lavora per i clienti pensando alle immagini migliori per raccontarne l’identità, alle parole più efficaci per veicolare correttamente tutti i messaggi, alle forme o ai colori più adatti al committente che si ha davanti, e si tralascia un po’ la propria narrazione pensando che il lavoro fatto basti come biglietto da visita. Vero, ma in parte.
Perché dietro i lavori fatti e le competenze messe in campo c’è “un mondo” fatto di persone, ciascuna con le proprie specificità che meritano sempre di essere raccontate.
Da questa consapevolezza, pochi dubbi e un nome: AWORLD.

Il perché di un blog aziendale

Un blog è un’occasione per raccontarsi che dobbiamo provare a considerare”. Ci siamo confrontati parecchio su questa cosa, soprattutto perché ci siamo chiesti se effettivamente un blog poteva essere quel qualcosa in più che volevamo dare. E la risposta è stata “”.
“Sì” perché è un’esperienza che ci mancava, non avendone mai avuto uno prima d’ora.
“Sì” perché AWOM è un vero e proprio mondo fatto di competenze variegate e identità multiformi, che forse non conosciamo del tutto nemmeno noi pur essendoci dentro.
“Sì” perché raccontarsi è difficile, e a tratti coraggioso.
“Sì” perché una comunicazione social-centrica secondo noi non può bastare.

Se domani Zuckerberg & co. ci buttassero fuori dalle loro piattaforme, oppure ci trascinassero in un gigantesco social-down ben peggiore di quello dell’ottobre 2021, a noi cosa resterebbe?
Ma soprattutto, cosa resterebbe a voi? Quindi abbiamo deciso di provare a lasciarvi qualcos’altro, aprendoci ancora di più a chi vorrà leggerci.
Vi racconteremo cosa facciamo, a cosa ci ispiriamo, quali trend guardiamo, e soprattutto proveremo a raccontarvi davvero chi siamo. Senza scopi autocelebrativi, ma con la voglia di raccontare. Raccontarsi.

Benvenuti in AWORLD, il mondo di AWOM! :)